L’innovazione in azienda come leva positiva nei rapporti interni.
Negli ultimi anni il mercato del lavoro è stato caratterizzato da numerosi stravolgimenti che hanno generato un rapporto impresa-lavoratore molto diverso rispetto a quello a cui eravamo abitati fino a pochi anni fa.
Vuoi per la pandemia, vuoi per un’evoluzione di mentalità o di esigenze, oppure per qualsiasi altro motivo, le dinamiche di scelta sono assai diverse rispetto al passato e l’impresa deve essere in grado di conoscerle e gestirle nel modo più efficace. Prescindendo dai motivi e dalle considerazioni generali che possono giustificare questo fenomeno, un recente studio statistico ha mostrato un aumento vertiginoso nel numero di dimissioni volontarie nelle aziende italiane. Spesso il motivo è riconducibile ad una mancanza di equilibrio tra vita privata e lavorativa, alla ricerca di un salario maggiore oppure ad un posto di lavoro in grado di garantire una migliore qualità di vita, sia lavorativa che privata.
In ogni caso, l’elemento comune è quello che vede il lavoratore moderno sempre più attento ed esigente verso la propria azienda: se questo può sembrare in contro tendenza con il periodo socio-economico attuale, deve però considerarsi che esistono realtà in salute ed in crescita nonostante le avversità del periodo. Inoltre, il mercato del lavoro risulta in crescita in molti settori, oltre che in evoluzione in via generale.
È proprio in questi contesti che di fatto viene a delinearsi il processo di innovazione ed assume rilevanza il concetto di gestione del lavoratore esigente di cui vogliamo parlare. Il nostro obiettivo non è quello di concentrare l’attenzione sulla normalità, bensì definire le dinamiche che caratterizzano realtà d’eccellenza con l’obiettivo di fornire consigli pratici utili alla massimizzazione dei risultati. Tuttavia, le considerazioni di questo articolo valgono per tutti i contesti in cui si sviluppa, per qualsiasi motivo, un processo di innovazione.
Lo scopo di questo articolo è quindi quello di concentrarsi soltanto su un aspetto in particolare: l’innovazione aziendale come leva positiva per attrarre e trattenere talenti in azienda.
La gestione dell’innovazione aziendale, come accennato, rappresenta un processo delicato anche nelle dinamiche interne all’azienda, dove possono svilupparsi profili che spesso non vengono adeguatamente pianificati dall’imprenditore. Al fine di non compromettere la bontà del progetto di innovazione, l’impresa deve conoscere il proprio interlocutore (il lavoratore) e deve essere in grado di gestirlo e valorizzarlo al meglio. Un’azienda che avvia un processo di innovazione non può permettersi di perdere risorse essenziali al proprio progetto, pertanto deve essere in grado di incentivare la loro permanenza e crescita aziendale. Spesso, l’errore più frequente al quale si assiste è quello di una non corretta pianificazione e gestione delle risorse interne durante il processo di innovazione, alla quale consegue il rischio di un’inefficacia del processo stesso. L’innovazione necessita di essere accompagnata dalle giuste risorse, le c.d. risorse ideali, ed è per questo che risulta essenziale trattenere quelle già presenti in azienda ed attrarre quelle necessarie dall’esterno.
Come può un’organizzazione approcciare all’innovazione in maniera costruttiva per attirare talenti?
- Sviluppare competenze
La risorsa ideale del processo di innovazione è una risorsa competente, proattiva e autonoma, è attratta dalla formazione, ha bisogno di apprendere continuamente nuove competenze e ricerca un’azienda in grado di rispondere a questa esigenza. Questa caratteristica, senza dubbio ottimale per l’azienda, può diventare una complicazione nella misura in cui non venga adeguatamente alimentata e gestita internamente.
Nel corso del processo di sperimentazione, l’efficacia è raggiunta quando le persone coinvolte nell’innovazione sono preparate anche da un punto di vista tecnico, giocando così un ruolo decisivo nel processo stesso.
- Autonomia
Come abbiamo appena detto, la risorsa ideale del processo di innovazione è una risorsa in grado di lavorare in autonomia, ma per farlo ha bisogno di sviluppare la propria attività in un ambiente snello, privo delle inutili lentezze burocratiche che spesso caratterizzano i processi decisionali aziendali.
Le risorse ideali ricercano un’azienda che consenta loro di operare in autonomia, ed è per questo che l’azienda, ancor prima di avviare il processo di innovazione, deve chiedersi se è pronta a gestire un processo decisionale snello, in grado di garantirne velocità ed efficienza.
Pianificare un’attività del team in autonomia, mantenendo ovviamente un confronto periodico con la direzione aziendale al fine di verificare i risultati e focalizzare gli sforzi secondo gli obiettivi dell’azienda, permette alle “risorse ideali” di sviluppare idee ed organizzare il lavoro in modo adeguato.
- Dedicare tempo all’innovazione
L’errore peggiore che può essere fatto nell’ambito di un processo di innovazione, dannoso peraltro sia per il successo del processo stesso che nell’ottica di attrazione delle risorse ideali di cui stiamo parlando, è quello di relegare l’innovazione ad un’attività aggiuntiva rispetto alle normali attività aziendali. Un atteggiamento simile comporta la perdita dell’importanza necessaria che deve essere garantita per il successo del processo. Coordinare l’innovazione con le attività quotidiane mantenendo un equilibrio essenziale all’efficacia delle attività rappresenta una sfida delicata per l’imprenditore. Tuttavia, mirando all’eccellenza operativa ed al taglio degli sprechi diventa un obiettivo raggiungibile. Ad esempio, pianificare momenti dedicati ad ogni attività, anche di breve durata, evitando interruzioni e garantendo la focalizzazione di risorse e obiettivi può risultare determinante. Pianificare e condividere precisi momenti di lavoro durante la settimana, determinati sia nello spazio, ed escludere ogni attività diversa nel corso di tali momenti massimizza l’efficacia del tempo dedicato all’innovazione e ne garantisce la giusta importanza nell’ambito delle attività aziendali. Evitare interruzioni (mail, telefoni, disturbi esterni) anche solo per un’ora al giorno garantisce l’ottenimento di quella che viene chiamata un’ora ad alta efficienza: provare per credere. Inoltre, l’arte di delegare e tagliare attività inutili rappresenta sempre più spesso una chiave di successo imprescindibile. Il successo deriva dai risultati, non dalle attività: è necessario pianificare le attività in relazione ai risultati tagliando le attività che non garantiscono valore aggiunto e delegando quelle che posso essere svolte da qualcun altro.
Come risulta chiaro il processo di innovazione è un percorso difficile, che deve essere pianificato ed alimentato in tutti i suoi aspetti: per assicurarsi un passo verso il successo l’imprenditore dovrà imparare a gestire ed attrarre quelle risorse ideali di cui si è parlato.
L’innovazione si costruisce a piccoli passi…tu quando pensi di iniziare a camminare?