Come uscire dalla crisi d’impresa: un caso di successo

Come uscire dalla crisi d’impresa: un caso di successo.

Quando parliamo per la prima volta con un imprenditore in crisi gli raccontiamo quali risultati abbiamo raggiunto in passato con aziende nella sua stessa situazione.

Siamo consapevoli che ogni azienda è un mondo a sé, ma sappiamo anche che ascoltare l’esperienza di chi ce l’ha fatta ha dei benefici: fa sentire meno soli e ridona speranza e voglia di lottare all’imprenditore.

Un caso emblematico che racconto spesso è quello di un’azienda manifatturiera in difficoltà che si è rivolta a noi circa 2 anni fa; una crisi aziendale da manuale, con molti fattori tipici:

  • un sofferto passaggio generazionale, ancora in corso;
  • una riduzione dei volumi di affari conseguente alla crisi economica

Entrambi questi elementi, durati nel tempo, hanno trascinato la ditta in una grave situazione di deficit finanziario, apparentemente senza via d’uscita.

Come spesso accade in questi casi, ti senti in trappola: da solo non riesci a capire l’origine del problema, ma allo stesso tempo sai che non puoi contare sull’appoggio di chi hai intorno, impreparato ad affrontare la complessità del problema.

Una crisi aziendale infatti, di rado è il risultato di un’unica variabile: molto più spesso è la conseguenza di una serie di scelte fatte negli anni – e magari anche valide per un certo periodo – ma che ormai non sono più utili a raggiungere gli obiettivi aziendali. Capire quali e come modificarle è la cosa più difficile da fare. Ma è anche l’unica per uscirne.

La gestione della crisi in 5 passi

Il nostro intervento inizia con un approfondito check-up aziendale: utile a rimettere insieme, oltre ai numeri di bilancio, tutti i passaggi logistici, produttivi e finanziari avvenuti all’interno della ditta nel corso degli anni. Una sorta di diagnosi dell’azienda che pone le basi per studiare e pianificare i miglioramenti da mettere in atto in futuro.

Se volessimo elencare in ordine cronologico le azioni intraprese, avremmo 5 passaggi:

Analisi dei bilanci aziendali degli ultimi 3 anni
In questa fase ci concentriamo sui dati dell’ultimo esercizio, riconciliando tutti i conti presenti in bilancio. Questo passaggio ha 3 funzioni importanti: 1) porta a galla errori o inesattezze presenti nei conti e suggerisce le correzioni adeguate 2) ci fa capire come si muove l’azienda nella sua vita quotidiana 3) ci dà il polso della situazione ricollocando l’impresa in una posizione veritiera
Analisi del conto economico aziendale
Riclassifichiamo il conto economico per leggerlo con occhi diversi e capire se l’azienda crea reddito o no e qual è il suo punto di pareggio. A questo punto l’imprenditore e il management iniziano a capire dove sono gli ostacoli. Da questa fase scaturiscono interventi volti a: 1) abbattere i costi presenti e a monitorarli nel tempo (costo del personale, oneri finanziari, spese generali) 2) capire quali sono i segmenti di vendita più marginanti rispetto ad altri e sui quali puntare in sede di vendita
Ridefinizione dei prezzi di vendita
In questo caso ci siamo limitati ad aggiornare le distinte base già esistenti, in altri casi occorre ripartire da zero. Questa è una fase cruciale e delicata. Se la determinazione del prezzo è fatta con un ricarico troppo basso in relazione ai reali costi aziendali, l’imprenditore registrerà una perdita di esercizio; allo stesso modo un ricarico troppo alto genera un prezzo di vendita eccessivo per il mercato, che non acquisterà il prodotto.
Preparazione del Business Plan
Questa analisi biennale riassume i numeri futuri dell’azienda derivati in maniera diretta dagli investimenti e dalle politiche aziendali che il management decide di seguire. Un business plan ben fatto ha un ruolo importante nel progetto di ristrutturazione perché: 1) offre delle proiezioni accurate per pianificare investimenti futuri 2) è un ottimo biglietto da visita con istituti di credito e investitori
Adeguamento degli affidamenti bancari alle esigenze future
Partiamo dalla presa visione della centrale rischi della società e dei soci e interveniamo per ridurre il più possibile gli oneri finanziari.

Una volta stabilite e rese operative tutte queste attività, è necessario verificare con continuità che i risultati siano conformi alle attese con un monitoraggio infra-annuale. In caso di scostamenti attiviamo subito i correttivi necessari per riportare l’azienda sui binari in modo rapido e indolore. Durante il primo semestre post-ristrutturazione è cruciale chiudere i bilanci ed effettuare l’analisi mensilmente; dopo i primi 6 mesi questa scadenza può diventare trimestrale.

 

Ristrutturazione d’impresa: un percorso che richiede tempo e impegno ma che dà risultati

Questi interventi non hanno durata definibile perché dipendono dai tempi di risposta del singolo imprenditore e dei suoi collaboratori in azienda. Maggiore è il coinvolgimento dell’imprenditore, più si accorciano i passaggi e prima arrivano i risultati.

Nel caso specifico il percorso è durato 1 anno e 4 mesi: in media ci si attesta sui 12/18 mesi.

Con questa azienda gli interventi portati a termine in modo rigoroso hanno dato presto buoni frutti: a distanza di 3 anni dall’inizio del processo di ristrutturazione, l’azienda è passata da una situazione di perdita costante a un pareggio di bilancio nel secondo anno solare. A partire dal terzo anno ha iniziato a produrre reddito, inizialmente in misura limitata ma via via crescente.

Ti riconosci nella storia di questa azienda? Uscire dalla crisi si può: chiedici un parere senza impegno. Io e la mia squadra valuteremo la tua situazione e ti affiancheremo nel percorso di uscita dalla crisi della tua impresa.

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