Codice della Crisi di Impresa
Gli adeguati assetti: questi sconosciuti ...
Settembre è ormai cominciato ed anche le imprese stanno ripartendo, con tutte le difficoltà che ben conosciamo. Tuttavia, con settembre si è tornati a parlare anche della “disciplina della crisi di impresa” che, dopo lo stop forzato dovuto al lockdown e dopo le modifiche che finalmente sono entrate in vigore (dal 15 luglio) hanno rivoluzionato il Codice della Crisi d’impresa.
Ci sono molte letture interessanti in proposito, per la maggioranza tecniche, in cui difficilmente un piccolo imprenditore riesce a districarsi con agilità.
Il nostro intento è quello di cercare di semplificare alcune nozioni principali affinché l’imprenditore riesca a sentirsi il vero protagonista di questo cambiamento radicale che lo riguarda. Questa riforma, infatti, riguarda tutti gli imprenditori, non solo quelli in crisi e conoscerne determinati aspetti è fondamentale per evitare spiacevoli sorprese in futuro.
Sai ad esempio cosa intende l’art. 2086 del Codice Civile quando parla di “adeguati assetti?” Sai che lo stesso articolo OBBLIGA l’imprenditore ad adottare questi “adeguati assetti” per garantire la continuità aziendale e prevenire la crisi?
Adottare adeguati assetti significa dotare la propria impresa di strumenti organizzativi, amministrativi e contabili che, con un approccio programmatico, siano in grado di far emergere “in anticipo” i segnali di una possibile crisi. Ecco quindi che conoscere tali nozioni ed applicarle nella propria azienda non riguarda solo l’imprenditore in crisi, bensì tutti gli imprenditori (soprattutto coloro che la crisi devono e vogliono prevenirla).
Di seguito, facendo riferimento ad una delle prime sentenze di Tribunale che hanno trattato l’argomento, vogliamo fornire alcuni esempi concreti per semplificare cosa si intende per adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili.
Adeguatezza dell’assetto organizzativo:
- organigramma aggiornato e chiaro nei suoi elementi essenziali;
- presenza di un mansionario;
- adeguata progettazione della struttura organizzativa e polarizzazione in capo a una o poche risorse umane di informazioni vitali per l’ordinaria gestione dell’impresa (ufficio amministrativo);
- presenza di un sistema di gestione e monitoraggio dei principali rischi aziendali.
Adeguatezza dell’assetto amministrativo:
- redazione e aggiornamento di un budget di tesoreria;
- redazione e monitoraggio di strumenti di natura previsionale;
- redazione e monitoraggio di una situazione finanziaria giornaliera;
- presenza di strumenti di reporting;
- redazione e monitoraggio di un piano industriale.
Adeguatezza dell’assetto contabile:
- la contabilità generale consente di rispettare i termini per la formazione del progetto di bilancio e per garantire l’informativa ai sindaci;
- presenza di una procedura formalizzata di gestione e monitoraggio dei crediti da incassare;
- analisi di bilancio non unicamente finalizzata alla redazione della relazione sulla gestione, ma volta e implementata per fornire informazioni utili al controllo gestionale;
- redazione del rendiconto finanziario.
In altre parole, l’imprenditore deve:
- disporre di personale qualificato nell’area amministrativa
- avere un software di pianificazione economico finanziaria
- saper redigere quantomeno un Business Plan (qualitativo e quantitativo)
La tua impresa dispone di questi elementi?
Sappiamo che il termine RISCHIO è naturalmente associato alla parola imprenditore, per cui non esiste una bacchetta magica per azzerarlo, tuttavia con gli “adeguati assetti” possiamo gestirlo.
Così tuteliamo il VALORE AZIENDALE.
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