“L’azienda sana va lontana” Il nuovo libro di Sabrina Cavallini
L’autrice spiega i sette segnali per riconoscere la crisi ed evitarla
Può una fragilità finanziaria mandare all’aria l’intero comparto industriale?
«No. Il crollo del sistema finanziario mondiale ha solo fatto emergere i limiti di un modo inadeguato di fare impresa».
È questa l’opinione di Sabrina Cavallini, imprenditrice, consulente aziendale e autrice del libro “L’azienda sana va lontana. 7 Segnali per riconoscere la crisi”.
«Tante aziende sono apparentemente in salute, la loro vera condizione è precaria ma latente, mitigata da vari fattori – prosegue -. Quando questi vengono a mancare, l’intero sistema precipita nel vuoto».
Per questo prevenzione e innovazione diventano fondamentali per la sopravvivenza delle aziende.
«La crisi è una fase fisiologica di squilibrio economico-finanziario che mette l’azienda a un bivio: rinascere o cessare – spiega l’autrice -. L’antidoto è la capacità di rinnovarsi ed è fondamentale, per l’imprenditore, saperne riconoscere in tempo le avvisaglie adottando giuste contromisure».
Il 12 gennaio 2019 il Governo ha approvato il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, introducendo due obblighi: l’autovalutazione e la presenza di un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile.
«L’ imprenditore – spiega la Cavallini – deve dotarsi di regole e strumenti per mantenere l’azienda in buona salute e rilevare i primi segni di crisi».
Organigramma, mansionario, manuale dei flussi, contabilità aggiornata e sistema di controllo interno, sono strumenti di supporto all’assetto amministrativo che intercettano tempestivamente i segnali di crisi.
«Dal primo settembre 2021 – precisa la consulente aziendale – l’azienda in crisi sarà segnalata ad un organismo super partes incaricato di aiutarla. L’obiettivo è ridurre il numero dei fallimenti, forti del fatto che, se le aziende in crisi fossero prese in carico un anno e mezzo prima di arrivare al default, almeno il 30% di esse si salverebbe».
Per capire se c’è una crisi in corso, secondo la scrittrice, occorre tenere sotto controllo sette segnali.
Indagare ogni tre/sei mesi il bilancio analitico e prospettico tratto dai dati di un lavoro contabile consuntivo e previsionale è, alla luce di quanto sta accadendo con il Covid-19, cruciale.
«Occorre verificare che il sistema amministrativo-contabile dell’azienda sia adeguato a rappresentare tempestivamente fatti di gestione e informazioni di bilancio – conclude -. Se così non fosse, bisogna correre ai ripari».
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[Articolo pubblicato su Il Corriere della Sera – inserto Toscana il 20/12/2020]