Consulenza alle imprese
Consulenza alle imprese - Crisi - Gestione d'Impresa
20 Settembre 2021

Rapporto BANCA IMPRESA: come l’Imprenditore torna protagonista

Sabrina Cavallini

Sempre più di frequente leggendo quotidiani, seguendo le notizie in tv o rimanendo semplicemente aggiornati vi sarete accorti di quante volte viene nominato il Business Plan insieme alla parola “imprenditore”.
Il Business Plan sarà sicuramente uno dei documenti che farà da protagonista nel 2021 per l’imprenditore più avveduto che ne capirà i suoi usi più versatili.

Perché vi dico questo?  Per due motivi principali:

1)  Dal 30 giugno 2021 sono entrate in vigore le nuove Linee Guida riguardanti la concessione e il monitoraggio del credito redatte dall’EBA* (acronimo di European Banking Authority – un organismo formato da tutte le autorità di vigilanza bancaria dell’UE che ha il compito di sorvegliare il mercato bancario europeo).
Con la nuova disciplina, vengono stabiliti criteri e modalità più restrittivi rispetto a quelli fino ad ora adottati a cui tutti gli istituti di credito dovranno uniformarsi entro Giugno 2024.

Cosa cambia?

Nel testo originale delle nuove Linee Guida EBA/GL/2020/06 presente sul sito ufficiale www.eba.europa.eu emerge chiaramente come sia preponderante, al fine di una richiesta creditizia, l’attenzione e il peso che le Banche ripongono verso i piani prospettici finanziari delle imprese, e quindi verso il BUSINESS PLAN, come unico strumento capace di garantire solvibilità futura, liquidità e quindi accettazione di una eventuale richiesta di credito.
Restano, ovviamente, sempre necessarie ma non più indispensabili da sole, (intese come unico elemento di valutazione) le garanzie prestate, ormai fondamento del “vecchio” merito creditizio.
Di fatto quello che conta per le Banche è misurare il rischio creditizio del cliente, quindi tu imprenditore devi chiederti: “sarò in grado di restituire il debito nei modi e nei tempi prestabiliti? Sarà così realistico il piano che ho fatto da convincerne anche la banca della sua bontà?”
Chiaramente per una corretta analisi sostenibile del reddito e per la determinazione puntuale del flusso di cassa futuro, dovrai rivolgerti ad un professionista che farà una stima ad hoc sulla base della tua situazione, del tuo settore, del tuo passato e delle tue necessità di sviluppo.

2) Non a caso, tutto questo è perfettamente in linea con il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019) in vigore dal 16 maggio 2022 che obbliga l’imprenditore a “dotarsi di un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato”, con lo scopo di rilevare tempestivamente la crisi.

COSA SI INTENDE PER CRISI?

Per “crisi” si intende proprio lo squilibrio economico-finanziario che si manifesta con l’incapacità di far fonte alle obbligazioni precedentemente pianificate.
In altre parole l’imprenditore deve OBBLIGATORIAMENTE avere piena conoscenza dei suoi mezzi (sia a livello economico che finanziario), e non potrà più permettersi di gestire la liquidità senza un piano o nel peggior dei casi perderne la disponibilità.

Avere anche una liquidità parziale rispetto a quella preventivata, ma non assolvere in toto ai propri debiti, non esclude la responsabilità dell’imprenditore dal rischio di insolvenza e quindi di probabile crisi. Questo si può evitare semplicemente monitorando periodicamente il Business Plan.

Stiamo assistendo a un’evoluzione culturale dell’imprenditore, il quale non può seguire il boom temporaneo di un business apparentemente proficuo. L’imprenditore per essere protagonista della sua impresa, dovrà essere una figura organizzata, con obiettivi tangibili (soprattutto in termini numerici), con piena conoscenza del proprio profilo reddituale e finanziario e con altrettanta capacità di utilizzare queste informazioni per trarne un doppio beneficio:

– esternamente per migliorare il proprio rapporto con il sistema bancario, condividendo dinamiche attese e proiezioni (quanto più realistiche) future;
– internamente per calibrare le proprie strategie ed evitare situazioni di crisi.

In quest’ottica l’affiancamento di un professionista che riesca a coadiuvare la stesura di un Business Plan attento e accorto, improntato sugli sviluppi futuri della società non costituisce un optional per pochi, o un documento per una start-up, ma uno strumento organizzativo prioritario, soprattutto nel contesto di incertezza di mercato dettato dal Covid, per non farsi cogliere impreparati e tornare protagonisti del proprio BUSINESS.

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